Mesotelioma Pleurico
Pubblicato il 29/07/2014
Dott. Castellari Sigerio
Specialista in Oncologia Generale, Medicina del Lavoro, Radiologia e Terapia Fisica
S. Lazzaro di Savena (BO)
Presentazione del caso clinico relativo a N. E. R. di anni 72, di sesso femminile, affetta da: Mesotelioma Pleurico
Considerazioni Generali Il Mesotelioma Maligno della Pleura, non più assai raro come nel passato , ha raggiunto in questi ultimi 10 anni un tasso di mortalità dell’ 1,5 su 100.00 abitanti.
Studi epidemiologici hanno evidenziato nell’ 80 % un nesso etiologico prevalentemente con l’ esposizione a prodotti contenenti Amianto; sono state però riscontrate anche altre cause come fibre minerali artificiali , radiazioni ionizzanti, infiammazioni croniche della Pleura, cause virali.
La prognosi è sfavorevole con una sopravvivenza media dalla diagnosi intorno ai 9 mesi per i pazienti non trattati.
Fino ad oggi non è stato trovato un trattamento standardizzato per questa malattia.
Con una radicale terapia chirurgica, spesso consistente in un intervento demolitivo di Pleuro-pneumonectomia, si raggiunge mediamente una sopravvivenza fino a 13 mesi.
La Radioterapia, complementare all’ intervento chirurgico, migliora di poco la sopravvivenza che può raggiungere anche i 21 mesi.
Stesso risultato si raggiunge con la Radioterapia in combinazione con la Chemioterapia.
Sintesi Anamnestica Oncologicae del caso in esame:
30.03.2001 - nel corso di un controllo dell’ ombra cardiaca mediante Rx del Torace, perché ipertesa, veniva riscontrato un versamento pleurico che occupava i 2/3 del emitorace di sinistra.
9.04.2001 - viene eseguita una TAC Torace che conferma la presenza del versamento pleurico a sinistra oltre ad alcuni linfonodi paratracheali del diametro massimo di 1 cm.
26.06.2001 - Ricovero, fino al 05.07, nella Divisione di Chirurgia Toracica dell’ Ospedale Maggiore di Bologna dove il 28.06. viene sottoposta preliminarmente a Toracentesi evaquativa, quindi a videoscopia endopleurica sinistra, che evidenziava la presenza di molteplici noduli biancastri confluenti del diametro massimo di 2 – 3 mm, su alcuni dei quali, asportati a scopo bioptico, veniva fatta Diagnosi Istopatologica ( confermata da un esperto anatomopatologo dell’ Istituto Tumori di Milano ): Mesotelioma maligno epiteliale di tipo tubulo-papillare bene differenziato; Classificazione T2 N1 Mx – Stadio II°.
Al termine dell’ indagine, veniva compiuto un “ talcaggio endopleurico“ per limitare la produzione di liquido.
25.07.2001 - viene iniziato un trattamento Chemioterapico Neoadiuvante con Cisplatino + Gemcitabina, sospeso dopo il primo ciclo per comparsa di effetti collaterali da intolleranza come nausea, vomito, cefalea e allucinazioni.
26.09.2001 - la Paziente viene sottoposta, fino al 13.11, presso il D. H. Oncologico dell’ Ospedale “ S. Orsola – Malpighi “ di Bologna, dopo toracentesi evaquativa, a 4 cicli di Chemioterapia Neoadiuvante con Mitoxantrone + Methotrexate + Mitomycina C con comparsa di effetti collaterali caratterizzati da profonda astenia, nausea, anoressia, vomito, stipsi con congestioni emorroidarie, disuria vescicale, insonnia, crisi lipotimiche,3 disturbi che richiedono l’ intervento di Medici dell’ A.N.T. per una terapia complementare.
Poiché una TAC Torace del 5.12.’01 mostrava scarsa presenza di versamento endopleurico, il 15.01.’02 veniva visitata da un pneumochirurgo che le illustrava la possibilità non definitiva di un trattamento chirurgico demolitivo di “ pleuro-pneumonectomia totale ”, rifiutato dalla Paziente.
2.02.2002 - la Paziente viene visitata dal Prof. Luigi Di Bella di Modena il quale, dopo aver attentamente considerato il caso, prescriveva un suo Piano Terapeutico che la paziente praticava fino all’ Aprile 2006, quando subentravano incontrollabili gravi problemi cardiorespiratori che la portavano al decesso avvenuto il 5 Maggio dello stesso anno.
Esame Critico sul Caso
La Paziente, quando venne visitata dal Prof. Luigi Di Bella, presentava un “Performance Status” variabile nel tempo dal 70 all’ 80 % con limitazioni nello svolgimento delle sue consuete attività domestiche. Solo dopo tre mesi di terapia con MDB, migliorava il suo “ Performance Status “ fino a raggiungere il 100 %, come ho potuto constatare personalmente quando si presentava trimestralmente per i “ Follow Up “.
La risposta terapeutica antineoplastica si è costantemente mantenuta superiore al 50 % fino agli inizi del 2006, nonostante abbia sofferto di un “ Ictus Cerebrale “ comparso l’ 11.11.2005 in paziente da anni cardiopatica e ipertesa.
Secondo i parametri di aspettativa di vita, riportati dal National Cancer Istitute, i Mesoteliomi maligni non trattati raggiungono mediamente i 9 mesi di sopravvivenza.
La Chemioterapia Neoadiuvante praticata negli Istituti Ospedalieri aumentano la sopravvivenza fino ai 18 – 20 mesi, spesso con la comparsa di gravi effetti collaterali da intolleranza come nel caso in esame.
Dall’ inizio del trattamento farmacologico con farmaci del MDB avvenuto il 2 Agosto 2002 fino al decesso ( 5.05.2006 ), sono trascorsi circa 48 mesi con risposte terapeutiche obiettive parziali superiori al 50 % e con la totale scomparsa dei sintomi invalidanti.
Sigerio Castellari
Specialista in Oncologia Generale, Medicina del Lavoro, Radiologia e Terapia Fisica
S. Lazzaro di Savena (BO)
Presentazione del caso clinico relativo a N. E. R. di anni 72, di sesso femminile, affetta da: Mesotelioma Pleurico
Considerazioni Generali Il Mesotelioma Maligno della Pleura, non più assai raro come nel passato , ha raggiunto in questi ultimi 10 anni un tasso di mortalità dell’ 1,5 su 100.00 abitanti.
Studi epidemiologici hanno evidenziato nell’ 80 % un nesso etiologico prevalentemente con l’ esposizione a prodotti contenenti Amianto; sono state però riscontrate anche altre cause come fibre minerali artificiali , radiazioni ionizzanti, infiammazioni croniche della Pleura, cause virali.
La prognosi è sfavorevole con una sopravvivenza media dalla diagnosi intorno ai 9 mesi per i pazienti non trattati.
Fino ad oggi non è stato trovato un trattamento standardizzato per questa malattia.
Con una radicale terapia chirurgica, spesso consistente in un intervento demolitivo di Pleuro-pneumonectomia, si raggiunge mediamente una sopravvivenza fino a 13 mesi.
La Radioterapia, complementare all’ intervento chirurgico, migliora di poco la sopravvivenza che può raggiungere anche i 21 mesi.
Stesso risultato si raggiunge con la Radioterapia in combinazione con la Chemioterapia.
Sintesi Anamnestica Oncologicae del caso in esame:
30.03.2001 - nel corso di un controllo dell’ ombra cardiaca mediante Rx del Torace, perché ipertesa, veniva riscontrato un versamento pleurico che occupava i 2/3 del emitorace di sinistra.
9.04.2001 - viene eseguita una TAC Torace che conferma la presenza del versamento pleurico a sinistra oltre ad alcuni linfonodi paratracheali del diametro massimo di 1 cm.
26.06.2001 - Ricovero, fino al 05.07, nella Divisione di Chirurgia Toracica dell’ Ospedale Maggiore di Bologna dove il 28.06. viene sottoposta preliminarmente a Toracentesi evaquativa, quindi a videoscopia endopleurica sinistra, che evidenziava la presenza di molteplici noduli biancastri confluenti del diametro massimo di 2 – 3 mm, su alcuni dei quali, asportati a scopo bioptico, veniva fatta Diagnosi Istopatologica ( confermata da un esperto anatomopatologo dell’ Istituto Tumori di Milano ): Mesotelioma maligno epiteliale di tipo tubulo-papillare bene differenziato; Classificazione T2 N1 Mx – Stadio II°.
Al termine dell’ indagine, veniva compiuto un “ talcaggio endopleurico“ per limitare la produzione di liquido.
25.07.2001 - viene iniziato un trattamento Chemioterapico Neoadiuvante con Cisplatino + Gemcitabina, sospeso dopo il primo ciclo per comparsa di effetti collaterali da intolleranza come nausea, vomito, cefalea e allucinazioni.
26.09.2001 - la Paziente viene sottoposta, fino al 13.11, presso il D. H. Oncologico dell’ Ospedale “ S. Orsola – Malpighi “ di Bologna, dopo toracentesi evaquativa, a 4 cicli di Chemioterapia Neoadiuvante con Mitoxantrone + Methotrexate + Mitomycina C con comparsa di effetti collaterali caratterizzati da profonda astenia, nausea, anoressia, vomito, stipsi con congestioni emorroidarie, disuria vescicale, insonnia, crisi lipotimiche,3 disturbi che richiedono l’ intervento di Medici dell’ A.N.T. per una terapia complementare.
Poiché una TAC Torace del 5.12.’01 mostrava scarsa presenza di versamento endopleurico, il 15.01.’02 veniva visitata da un pneumochirurgo che le illustrava la possibilità non definitiva di un trattamento chirurgico demolitivo di “ pleuro-pneumonectomia totale ”, rifiutato dalla Paziente.
2.02.2002 - la Paziente viene visitata dal Prof. Luigi Di Bella di Modena il quale, dopo aver attentamente considerato il caso, prescriveva un suo Piano Terapeutico che la paziente praticava fino all’ Aprile 2006, quando subentravano incontrollabili gravi problemi cardiorespiratori che la portavano al decesso avvenuto il 5 Maggio dello stesso anno.
Esame Critico sul Caso
La Paziente, quando venne visitata dal Prof. Luigi Di Bella, presentava un “Performance Status” variabile nel tempo dal 70 all’ 80 % con limitazioni nello svolgimento delle sue consuete attività domestiche. Solo dopo tre mesi di terapia con MDB, migliorava il suo “ Performance Status “ fino a raggiungere il 100 %, come ho potuto constatare personalmente quando si presentava trimestralmente per i “ Follow Up “.
La risposta terapeutica antineoplastica si è costantemente mantenuta superiore al 50 % fino agli inizi del 2006, nonostante abbia sofferto di un “ Ictus Cerebrale “ comparso l’ 11.11.2005 in paziente da anni cardiopatica e ipertesa.
Secondo i parametri di aspettativa di vita, riportati dal National Cancer Istitute, i Mesoteliomi maligni non trattati raggiungono mediamente i 9 mesi di sopravvivenza.
La Chemioterapia Neoadiuvante praticata negli Istituti Ospedalieri aumentano la sopravvivenza fino ai 18 – 20 mesi, spesso con la comparsa di gravi effetti collaterali da intolleranza come nel caso in esame.
Dall’ inizio del trattamento farmacologico con farmaci del MDB avvenuto il 2 Agosto 2002 fino al decesso ( 5.05.2006 ), sono trascorsi circa 48 mesi con risposte terapeutiche obiettive parziali superiori al 50 % e con la totale scomparsa dei sintomi invalidanti.
Sigerio Castellari