Dott. Castellari Sigerio      4 giugno 2008
Specialista in Oncologia Generale, Medicina del Lavoro,
Radiologia e Terapia Fisica
S. Lazzaro di Savena (BO)

Presentazione del caso clinico relativo alla paziente Q. S., di anni 49, affetta da: Carcinoma mammario
Da anni la paziente soffre di intolleranza verso molti prodotti alimentari e farmacologici; inoltre è allergica verso alcune sostanze metalliche come il “Nichel” e il “Mercurio”.
Anamnesi Patologica Oncologica
Ai primi di Marzo del 2005 comparsa di una tumefazione al Seno di sinistra.
15.03.2005 - Una Ecografia Mammaria documenta la presenza di una “formazione nodulare solida” del diametro di 15 mm.
30.08.2005 - una Mammografia accerta la presenza a carico del quadrante supero-interno del Seno di sinistra di una “vistosa opacità a limiti irregolarmente stellati” ,del diametro di circa 25 mm., per cui si consiglia una “biopsia mediante agoaspirato ed eventuale chemioterapia neoadiuvante” nel caso che la lesione mammaria fosse di natura neoplastica.
27.09.2005 - la paziente viene sottoposta ad “agobiopsia” del nodulo mammario e l’esame Istologico diagnostica la presenza di un “carcinoma duttale infiltrante”.
20.10.2005
- la paziente inizia la terapia secondo il M.D.B. prescritta da un Chirurgo di Verona che però non escludeva la necessità di dover ricorrere ad una quadrantectomia.
18.01.2006 - una Mammografia ed una Ecografia di controllo eseguita all’Ospedale “G.B. Morgagni” di Forlì evidenzia la opacità già descritta a carico2 del seno di sinistra del diametro di 40 X 30 mm e la presenza di una linfoadenomegalia ascellare di 15 X 9 mm.
07.02.2006 - Un esame ematochimico documenta un dosaggio della Cromogranina A = 318 (valore normale da 20 a 150).
21.02.2006 – La paziente viene sottoposta a ”mastectomia sinistra con l’ asportazione di due linfonodi sentinella ascellari e posizionamento di espansore tissutale.” La diagnosi istopatologica recita: “Carcinoma mammario duttale infiltrante moderatamente differenziato di Grado II; Classificazione T2 N0 M0; Stadio II A ; con Indice Proliferativi Ki 67 =15,8 ( media gravità ); C Erb B 2 positivo ( score + 2 ) ; Recettori per gli Estrogeni nell’ 89,8 % delle cellule neoplastiche e per i Progestinici nel 12,5 %.
21.03.2006 - alla visita di controllo presso l’ U.O. di Oncologia dell’ Ospedale “Morgagni “ di Forlì, la paziente veniva giudicata a rischio intermedio di ricaduta ( probabilità di recidiva a 10 anni pari a un 20-30 % ) . Le veniva pertanto proposta una Chemioterapia Adiuvante ( Adriamicina + Ciclofosfamide ) per 4 cicli, seguita da Ormonoterapia ( Arimidex ).
25.04.2006 - la paziente deve sospendere l’ Endoxan compresa nel trattamento M.D.B. perché trovata affetta da Anemia Emolitica Autoimmune.
Nel Luglio 2006 deve sospendere pure l’ Arimidex per comparsa di effetti collaterali con vampate di calore, sudorazioni e cefalea.
17.10.2006 - Una Scintigrafia Ossea non dimostra immagini riferibili a lesioni focali.

Esame Critico del Caso
Quando il 20 Ottobre 2005 la paziente iniziò il trattamento col M.D.B., la malattia neoplastica non era in stadio avanzato, ma dalla velocità dimostrata nell’ aumento di volume, e dagli esami immunoistochimici compiuti sul pezzo asportato, evidenziavano un quadro neoplastico a rischio di recidiva post-operatoria.
La scelta di ricorrere ad una terapia alternativa a quella proposta dagli Oncologi ospedalieri era dettata dal pericolo di comparsa di gravi effetti collaterali ematologici e gastro-intestinali, in paziente con documentate plurime intolleranze alimentari ed allergie.
I farmaci del M.D.B. non sono per nulla innovativi nella terapia del cancro. Essi agiscono sinergicamente manifestando una azione antitumorale enormemente superiore a quella descritta per le singole sostanze, come documentata dalla abbondante letteratura scientifica in materia.
E’ noto che i Retinoidi, costituiti da principi attivi della Vitamina A, del Carotene e della Vitamina E, assieme alla Melatonina, contrastano col loro effetto antiossidante l’azione mutagena dei “radicali liberi”.
La Vitamina D, associata alla Vitamina C, come risulta dai numerosi studi clinici sperimentali ed “in vitro”, ha evidenziato l’azione antiblastica attivando la “differenziazione” cellulare, la induzione alla “apoptosi” e l’effetto “antiproliferativo” potenziando inoltre la ”immunità naturale” e bloccando la ”angiogenesi tumorale.”
Bromocriptina (Parlodel) e Cabergolina (Dostinex) riducono l’eccesso di Prolattina, ormone che assieme agli Estrogeni favorisce l’insorgenza e la progressione del tumore Mammario .
Somatostatina e l’Octreotide sono principi attivi capaci di modificare il metabolismo riproduttivo cellulare regolandolo su “ritmi normali” e contrastare la formazione di un sistema vascolare peritumorale in modo da ridurre la l’ apporto di sostanze indispensabili a mantenere l’aumentata prolificità delle cellule neoplastiche.
Nel nostro caso gli esami ematochimici mostrano inoltre un dosaggio della Cromogranina A superiore al normale; la qual cosa indica la presenza nelle cellule neoplastiche di recettori sensibili all’ Octreotide o suoi analoghi che giustificano la prescrizione terapeutica secondo il MDB.
Al contrario, i protocolli Chemioterapici usati nei “Centri Oncologici Ospedalieri” sono dei “cocktails” di veleni cellulari che agiscono4 indifferentemente sia su cellule malate che su quelle sane con simile ritmo riproduttivo.
L’efficacia della terapia praticata dalla paziente è stata pure accertata da un Giudice del Tribunale di Bologna, Sezione Controversie del Lavoro, il quale con provvedimento d’ urgenza ha emanato una ordinanza nei confronti dell’ Azienda U.S.L. obbligandola a concedere la terapia M.D.B. gratuitamente.
Ad oggi, dopo 31 mesi dall’ inizio della terapia con M.D.B. non sono documentabili segni di recidiva per cui è ragionevolmente lecito ritenere che la malattia cancerosa sia ormai in uno stato di guarigione clinica, circostanza che però non esclude la persistenza di cellule tumorali in uno stato di quiescenza non morbigena